giovedì 2 settembre 2010

L'UNIVERSO: UNA COSCENZA, POCHE ANIME, TANTI FOTONI, INFINITI ASINI...


L'ASINO
C’era una volta e per sempre un asino che era da sempre legato ad una ruota e doveva girarla di giorno ed anche la notte, per tirare l’acqua al mulino del suo Padrone.
Ma mentre girava, girava, girava sempre,  sentì nel suo Cuore una vocina gentile che gli diceva: “Noi non siamo asini, Noi non Siamo asini.”
Ma non ci badò più di tanto, anzi fece un sorriso e ritornò a girare la ruota, altrimenti se per caso ritornava il suo Padrone all’improvviso, erano guai seri!
Passarono dei mesi del suo triste tempo, poi degli anni, perfino dei secoli, e lui era sempre lì a girare rassegnato la ruota, per tirare l’acqua al mulino sempre del suo Padrone, quando d’improvviso risentì quella strana, soave vocina nel Cuore:
“Noi non siamo asini.. non è vero che siamo asini, il Padrone è un asino non Noi: Specchiati in Noi Anima e ne appurerai la Verità!”




Allora  gli sorsero dei seri dubbi: “E’ mai possibile ciò, sono secoli che sono un asino onesto, faccio tutto quello che il Padrone mi chiede di fare, non ho mai agito fuori la Legge, rispetto sempre i suoi comandi, però non sono mai veramente Felice, mi sento sempre in colpa: c’è sempre qualcosa che sbaglio o che non ho fatto alla Perfezione, dice che alla Fine avrò il Premio, ma quando finirà tutto ciò? Nel frattempo, intanto mi umilia tutti i giorni:
“Sono il tuo Unico Padrone, devi fare tutto quello che ti ordino per il tuo Bene, ma anche se lo fai fino allo stremo delle tue forze, rimarrai sempre e solo un piccolo e stupido asino. Io solo so Tutto ed ho il Potere su Tutto, tu sei solo un insignificante bestia da soma, devi ringraziami tutti i giorni per la tua Vita, altrimenti diventi schiavo in Eterno della Superbia.
Ricordalo bene: chiunque ti dirà il contrario è la Superbia contro di me!”
Però,  stavolta chiese una Grazia al suo atavico Padrone: uno specchio per guardarsi.
Il Furbaccione sorrise, e gli porse subito il suo specchio: quando si vide pianse di Gioia e di Dolore: si, era proprio un asino, il Padrone aveva proprio ragione,  era felice perché finalmente sapeva di certo della propria Natura e quindi poteva definitivamente rassegnarsi, però d’altro canto, il suo Sogno infranto era cocente.
Aveva deciso di non ascoltare mai più la lieve Vocina proveniente dal suo infinito Cuore, lo aveva preso in giro, certo, ed ora l’avrebbe definitivamente soffocata!
E fu così che morì.

Soffiovibrante



In Principio era il Verbo, l’UNO, Coscienza.
Per Amore si Emanò e prese Forma:
nel Gioco del Duplice, degli Opposti degli
Opposti.
E fu sera e fu mattina il primo Giorno.
La Dualità per sua Natura scisse:
la Bella dalla Bestialità .
E fu sera e fu mattina il secondo Giorno.
E la Bestia lontana dalla Luce, ivi partorì
orribil sue creature.
E fu sera e fu mattina il terzo Giorno.
Si rivoltò la Bella di Superbia,
l'Uomo Primo agì contro Coscienza.
Degli Angeli l'Immortal Luce dipinse.
E fu sera e fu mattina il quarto Giorno.
Ne vollero imitar le tristi gesta,
per ribellione gli Angeli di Luce,
e dell'Essenza Lui li deprivò.
E fu sera e fu mattina il quinto Giorno.
Disceso da sì umile creatura:
l’Umano fu forgiato con l'Inganno.
Di verginale Triade  imprigionata,
suo Spirito Divino preso fu!
Cotale agì Menzogna nell'Oblio,
senza Coscienza la legittimò.
E fu sera e fu mattina il sesto Giorno.
E allor che l'Alba Settima spuntò,
Coscienza nell'Umano riposò!
LA TRIADE

 Anima Mente Spirito
 Ci osserviamo l'un l'altro attraverso
muri trasparenti
e specchi deformanti...